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Puntura d’ape: cosa fare e come comportarsi

L’estate è un periodo dell’anno che porta tantissimi benefici per il fisico e la mente, ma bisogna stare attenti a possibili fastidi o problematiche legate soprattutto ad una puntura di ape, che viene sottovalutata, ma molto spesso ne susseguono delle conseguenze serie dipendentemente dalla reazione del nostro organismo ad essa, anche con casi gravi di shock anafilattico dovuto ad allergie. Dunque, è importante una prevenzione e per questo capiamo in che modo.
Molto spesso si sente dire che le api attaccano solo se si sentono minacciate, ed è vero, ma comunque bisogna porre attenzione ed avere qualche piccola accortezza partendo anche solo dalle cose più banali come ad esempio bisogna evitare di camminare scalzi nei parchi, boschi, prati o in generale dove c’è l’erbetta, bisogna evitare di mettere vestiti con colori chiari perchè le attirano, di mettere creme o profumi con odori forti, di lasciare cibi aperti (soprattutto dolci) durante pranzi o cene all’aperto e bisogna prestare molta attenzione a possibili nidi creati sulle tapparelle, tra i cespugli o in zone comunque poco visibili.
E questa è la prevenzione, ma come comportarsi in caso di puntura per limitare ogni possibile complicazione? La gravità della puntura varia a seconda della sensibilità della persona che subisce questo danno. Negli individui non allergici, i sintomi che si manifestano dopo una puntura di ape possono durare anche tutto il giorno, ma di natura attenuata e possono essere: gonfiore, prurito, dolore nella zona colpita e forte bruciore. Nei soggetti, invece, che presentano allergie i sintomi si possono manifestare in: tachicardia, vomito, difficoltà a respirare, tosse, diarrea, crampi all’addome, stordimento, pressione bassa, sensazione di svenimento, sudorazione e/o vampate di calore.
Chiariamo che al momento della puntura, le api perdono (morendo) il loro pungiglione poichè rimane incastrato nella pelle. Questo va subito tolto in quanto continua a rilasciare il veleno e lo si deve togliere semplicemente con le dita, perchè qualsiasi altro oggetto non farebbe altro che stringere il pungiglione facendo fuoriuscire più veleno. Successivamente bisogna lavare la puntura possibilmente con acqua fredda e sapone, poi si mette del ghiaccio ma non direttamente sulla pelle e infine, se necessario, una crema al cortisone. Inoltre, esistono anche altri metodi naturali ed efficaci post-puntura come l’utilizzo del limone che svolge una funzione antinfiammatoria, l’argilla che dà una sensazione di sollievo e freschezza e l’aglio del quale basta la parte centrale di uno spicchio spaccato in due che è ottimo per contrastare l’infezione dovuta alle punture di api.
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